Le foto di questa pagina sono di Mariella Di Mauro |
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Breve storia di un planisfero gigante |
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L'idea di realizzare un planisfero, su cui i bambini potessero camminare, è nata in un disperante pomeriggio di pioggia (novembre ’04) durante la correzione dell'ennesima prova di verifica sulle coordinate geografiche con l'ennesimo esito negativo: malgrado le mappe semplificate e gli esercizi 'creativi', molti continuavano a confondere latitudine e longitudine… E allora perché non provare a fargliele toccare con mano, anzi con i piedi? La realizzazione… dell'opera ha richiesto molto più tempo del previsto, dato che alle varie fasi del lavoro potevano partecipare pochissimi bambini per volta - due o tre fino ad un massimo di quattro (nelle fasi finali) – e si è conclusa agli inizi di maggio… La costruzione di questo 'strumento' (di studio e di gioco) é stata effettuata durante alcune ore di compresenza - essendo le altre destinate al Laboratorio di Italiano L2 - previste per le due classi quinte a modulo (Scuola A. Baccarini a.n. 2004). Il lavoro è stato svolto interamente dai bambini che si sono avvicendati nel 'ricalco' dei territori ingranditi all'episcopio. |
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Fasi del lavoro |
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(e istruzioni per i volenterosi che intendessero riprodurlo) |
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Per ottenere una riproduzione sufficientemente fedele della carta geografica, è stata suddivisa in riquadri della dimensione di un decimetro quadrato (ciascuno) la superficie del planisfero riportato a pag. 32 e 33 del' Atlante geografico per la scuola (Giunti). Ciascun riquadro è stato quindi proiettato (con l'episcopio) su un foglio di carta da pacco di un metro quadro di superficie su cui i bambini si sono avvicendati per ricalcarne i contorni. I fogli (numerati), con gli ingrandimenti così ottenuti, sono stati poi collegati tra loro, sul pavimento dell'atrio, l'unico spazio abbastanza ampio, nonché pavimentato con mattonelle quadrate ( di 20 cm di lato), capace sia di contenerli tutti che di offrire un reticolo di base all' intera copia finale, realizzata con colori acrilici, scelti dai bambini (uno per ciascun continente) su un telone di cellophane trasparente (di 4 metri quadri di superficie). Su questa grande 'carta geografica' sono state 'posizionate' alcune città importanti e gli alunni più esperti ne hanno individuato le coordinate che, va detto per precisione, non coincidevano esattamente con quelle 'ufficiali', dato che i vari passaggi - dalla fotocopia, all'ingrandimento, al ricalco…- hanno causato alcuni 'scarti' nella misurazione. L'obiettivo, comunque, di questo gioco non è far conoscere le coordinate esatte delle varie città del mondo - che si possono reperire in appositi testi o su CD o in Internet - ma di imparare ad utilizzarle, orientandosi nello spazio… |
Con una ventina di coppie di cartoncini (20 città e relative coordinate)possono gareggiare agevolmente, con turni individuali, gli alunni di una classe, formando magari due squadre oppure gli alunni di due classi intervenendo, in questo caso, non individualmente ma in coppia; per es. uno/a si muove sul planisfero e l'altro/a, dopo aver letto a voce alta le coordinate, gli/le dà ulteriori istruzioni (vai avanti, indietro, a sinistra, a destra…) per aiutarlo/a a raggiungere la meta (entro un tempo stabilito). Per ogni risposta esatta si guadagna un punto. Vince la squadra che ha totalizzato più punti.
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Come si gioca |
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Il planisfero è corredato di cartoncini colorati ( degli stessi colori dei continenti) ordinati per coppie, ogni coppia riguarda una città: su uno dei due cartoncini è scritto il nome della città, sull'altro le coordinate corrispondenti. In questo modo si può consegnare a ciascun partecipante (quando è il suo turno di gioco) il cartoncino con le coordinate, chiedendogli di trovare la città sul planisfero (ed avendo già pronta, sull'altro cartoncino, la risposta 'corretta') oppure gli si può chiedere di posizionarsi su una città stabilita e di individuarne le coordinate (verificabili poi sul cartoncino corrispondente alla città data). |
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